Un piccolo libro come questo contiene un mondo, porta a farsi domande, forse dà anche alcune risposte. Per questo motivo, anche se non si conosce nulla dell’autrice, consiglio di prenderlo in mano e immergersi nella sua lettura. A cinque mesi dalla tanto desiderata pensione, un anziano psicoanalista – siamo negli anni quaranta, nella delicata atmosfera di una cittadina francese – si trova costretto da una serie di “sfortunati eventi” a mettersi in discussione e a confrontarsi con le questioni fondamentali della vita: chi siamo, cosa cerchiamo, di cosa abbiamo paura, cosa è veramente importante per noi e ci fa venire voglia di vivere e respirare a pieni polmoni. È un uomo solo, abitudinario e profondamente assuefatto al suo lavoro di scavo psicologico, tanto da non poterne più e non sentire nessun reale interesse per i suoi pazienti. Fino a quando arriva Agathe, giovane donna reduce da ricoveri e tentati suicidi, che insiste per essere seguita da lui. E da qui tutto ha inizio.